TURN A GUNDAM - Alcune personalissime riflessioni [spoiler!]
Inviato: ven apr 17, 2009 11:51 am
NdZoo. Occhio, questo è un ottimo post ma contiene parecchi spoiler sia su TAG che su altre serie UC! Siete stati avvisati!
Mi scuso subito per il post fiume ma erano cose che mi ballavano in testa da un pò di tempo.
E’ da un po’ di tempo che ho voglia di condividere con qualcuno alcune riflessioni in merito a Turn A Gundam. Come noto a tutti l’ultima serie di Gundam realizzata da Tomino è una serie un po’ particolare, nel senso che, sia l’ambientazione (questa specie di steampunk con forti ascendenze miyazachiane) ed i topoi classici delle serie gundamiche (il mobile suite potente e figo, la divisione netta fra federazione terrestre ed in generale terrestri corroti e le colonie spaziali che anelano alla libertà, l’adolescente geniale ma complessato ecc.) siano esse UC o non UC, vengono in buona parte disattesi e questo fatto ha creato due diverse correnti all’interno dei fans, ovvero coloro i quali la amano a prescindere (ed io, come probabilmente si è capito, sono tra questi) e coloro i quali non l’apprezzano, anzi arrivano a dire: si va be come serie non è male ma non è Gundam.
Già dal titolo la serie si presenta in un modo completamente differente, infatti questa mi risulta essere l’unica serie che abbia un titolo che non sia solamente il nome dell’unità dell’eroe di turno, ma che abbia un significato suo proprio ovvero quella A rovesciata che in matematica significa per ogni; dunque già il titolo, oltre ad essere il nome dell’unità pilotata da Loran, porta in sé un significato potremmo dire che è un titolo significante: per ogni Gundam. Questo punto mi ha dato molto da pensare poiché da subito mi sono chiesto in che senso per ogni Gundam? Nel senso che la serie a livello di time-line va bene per ogni serie di Gundam prodotta (UC AC AW ecc)? Nel senso che a prescindere dalla time-line, in Turn A convergono tutte le serie di Gundam prodotte (come esplicato in un complesso diagramma che gira su internet)? Nel senso che Turn A è l’epifania della serie Gundam in quanto tale? Veramente per un bel po’ non ho saputo rispondere, poi ho cercato di analizzare la serie a prescindere dai Gundam che l’hanno preceduta e mi è venuta in mente la segente risposta: per ogni Gundam, forse meglio sarebbe dire per tutti i Gundam, non va inteso da un punto strettamente di continuity narrativa, ma da un punto più intrinseco alla meta storia stessa di Gundam, nella serie infatti tutte le caratteristiche basiche del racconto Gundam (non parlo dei topoi di cui sopra, ma della sostanza stessa della storia gundam, lo scontro di volontà, lo scontro fra due modi differenti di intendere la società, la maturazione da un lato dell’eroe solitamente adolescente e dall’altro del cattivo, solitamente post adolescente, la vendetta, la volontà di rivalsa ecc., la voglia di spingere l’umano ad evolversi in qualcosa d’altro) vengono analizzate e risolte a differenza di quanto accade nelle precedenti storie gundamiche di Tomino. La fine di Turn A è effettivamente una fine, altro da dire non c’è, tutti i misteri vengono svelati, tutti i personaggi giungono a piena maturazione, la storia lì finisce o meglio, quello che valeva la pena raccontare viene raccontato integralmente, non a caso l’ultima parte dell’ultimo episodio, altro non è se non una cantica alla vita semplice, alla vita vissuta nella sua pienezza e nella sua ritmica, senza più un afflato verso qualcosa che dovrà succedere (Loran che prepara da mangiare a Diana e lei che dopo, quasi fosse una persona anziana o malata, si corica). Sembra che Tomino, dopo varie serie ci voglia dire che in fondo la vera evoluzione dell’essere umano non sia nei new type ma nel riappropriarsi del quotidiano, superando quella innata aggressività che sfocia in contese e guerre. Tutte le serie precedenti invece finivano con qualche punto di domanda, ne cito solo alcune,: la 1° serie con la pace raggiunta tra federazione terrestre e Zeon, ma con l’incognita Char (dov’è? è vivo? È morto? Tornera?), Z Gundam (che per molti aspetti è speculare alla 1° serie) con Camille pazzo, sempre l’incognita Char (stesse domande di cui sopra) e Haman Kan di Neo Zeon che muove i primi passi verso la sua affermazione, Victory Gundam con una carneficina, la distruzione della diabolica macchina sfrutta new type e l’incognita e adesso? Come sarà la vita? Ha ancora senso parlare di ferazione terrestre e colonie? Ed i personaggi quei soldati bambini che fine faranno? Per non parlare del film Il contrattacco di Char (ed è la mia ultima citazione) dove nel finale non si capisce nemmeno se Char e Amuro (lungi dall’aver, tra l’altro, risolto il loro conflittuale rapporto e soprattutto lungi dall’aver capito entrambi il vero significato della vita e della morte di Lala) sono effettivamente morti (da questo punto di vista meno male che Tomino ha sciolto ogni dubbio al cartoon on the bay) e chi fra la federazione terrestre (in crisi) e la rinata Zeon sia il vincitore. Ecco, a mio modo di vedere, in Turn A la fine è fine, il popolo della luna può tornare sulla terra ed i terrestri potranno tecnologicamente evolversi, quello che succederà sarà solamente vita sociale, politica storica se vogliamo ma semplicemente vita, riimmessa nei binari, se mi passate il termine, della banalità. Ma Turn A non ha solamente una fine che è fine ha anche un inizio che è inizio pieno, infatti quello che è capitato prima dell’inizio della storia, ovverosia il disintegrarsi della precedente società umana, con la divisione della popolazione fra terrestri e lunari, è relegato nel mito, un po’ come le storie mitiche sulla nascita della civiltà egizia o della comparsa dell’uomo sulla terra. Sulla luna nel mausoleo dedicato alla memoria (una sorta di biblioteca d’Alessandria ante litteram) e per questo proibito, sono conservati solamente frammenti di eventi passati che nulla spiegano salvo la stupidità umana nell’autodistruggersi, ma questo è un dato comune a tutte le civiltà siano esse tecnologiche o tribali. Ed è proprio in questo contesto di mito che nella serie compaiono i pezzi forti di ogni serie gundamica ovverosia i mobile suite. Essi infatti vengono recuperati in appositi scavi archeologici, relitti di un’epoca passata, antica, incomprensibile tanto agli uomini sulla terra quanto agli uomini sulla luna, non è un caso infatti che i mobile suite usati dai terrestri, a parte il Turn A, ma che da subito si caratterizza come semi-divinità (quando è coperto dalla roccia viene adorato come tale), come oggetto altro rispetto al resto della tecnologia, sono quasi tutti modelli dell’UC, anzi per la maggior parte modelli della 1° serie (ma potrei sbagliarmi, la teconologia robotica gundamica non è il mio forte), diametralmente opposti sia come design che come prestazioni a quelli usati dai lunari, ed è sempre in questo contesto mitico che avviene lo scontro finale tra il turn A e l’X, sembra effettivamente di assistere ad uno scontro epico super-umano, uno scontro fra due entità superiori, anzi direi fra due volontà opposte, senza contare poi che nel momento in cui la super-tecnologia, anzi potrei dire la meta-tecnologia, in quanto la tanta decantata potenza dei due mobile suite, causa della primigenia caduta della società umana, è più simile ad una potenza mistica, metafisica, che non tecnologica, finisce con un amalgamarsi dei due mobile suite in una sorta di bozzolo montagna sacra, lo scontro fra Loran ed il pilota dell’X (di cui non ricordo il nome) si deve per forza chiudere con un duello all’arma bianca con le spade, quasi a voler portare l’eterno scontro fra due individualità, che nelle altre serie si è sempre risolto attraverso la tecnologia (Amuro/Char - Camille/Scirocco), su un piano primordiale encestrale, lo scontro fisico.
Per ora mi fermo qui e ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno avuto la pazienza di leggere il mio scritto fiume su una serie che considero la più bella realizzata da Tomino e che probabilmente è effettivamente, almeno dal mio punto di vista, PER TUTTI I GUNDAM ovverosia, non voglio fare il difficile, ma a volte i termini filosofici ci vengono in aiuto, una serie che heghelianamente supera tutti i Gundam che ci sono stati e che probabilmente ci saranno.
Saluti.
Mi scuso subito per il post fiume ma erano cose che mi ballavano in testa da un pò di tempo.
E’ da un po’ di tempo che ho voglia di condividere con qualcuno alcune riflessioni in merito a Turn A Gundam. Come noto a tutti l’ultima serie di Gundam realizzata da Tomino è una serie un po’ particolare, nel senso che, sia l’ambientazione (questa specie di steampunk con forti ascendenze miyazachiane) ed i topoi classici delle serie gundamiche (il mobile suite potente e figo, la divisione netta fra federazione terrestre ed in generale terrestri corroti e le colonie spaziali che anelano alla libertà, l’adolescente geniale ma complessato ecc.) siano esse UC o non UC, vengono in buona parte disattesi e questo fatto ha creato due diverse correnti all’interno dei fans, ovvero coloro i quali la amano a prescindere (ed io, come probabilmente si è capito, sono tra questi) e coloro i quali non l’apprezzano, anzi arrivano a dire: si va be come serie non è male ma non è Gundam.
Già dal titolo la serie si presenta in un modo completamente differente, infatti questa mi risulta essere l’unica serie che abbia un titolo che non sia solamente il nome dell’unità dell’eroe di turno, ma che abbia un significato suo proprio ovvero quella A rovesciata che in matematica significa per ogni; dunque già il titolo, oltre ad essere il nome dell’unità pilotata da Loran, porta in sé un significato potremmo dire che è un titolo significante: per ogni Gundam. Questo punto mi ha dato molto da pensare poiché da subito mi sono chiesto in che senso per ogni Gundam? Nel senso che la serie a livello di time-line va bene per ogni serie di Gundam prodotta (UC AC AW ecc)? Nel senso che a prescindere dalla time-line, in Turn A convergono tutte le serie di Gundam prodotte (come esplicato in un complesso diagramma che gira su internet)? Nel senso che Turn A è l’epifania della serie Gundam in quanto tale? Veramente per un bel po’ non ho saputo rispondere, poi ho cercato di analizzare la serie a prescindere dai Gundam che l’hanno preceduta e mi è venuta in mente la segente risposta: per ogni Gundam, forse meglio sarebbe dire per tutti i Gundam, non va inteso da un punto strettamente di continuity narrativa, ma da un punto più intrinseco alla meta storia stessa di Gundam, nella serie infatti tutte le caratteristiche basiche del racconto Gundam (non parlo dei topoi di cui sopra, ma della sostanza stessa della storia gundam, lo scontro di volontà, lo scontro fra due modi differenti di intendere la società, la maturazione da un lato dell’eroe solitamente adolescente e dall’altro del cattivo, solitamente post adolescente, la vendetta, la volontà di rivalsa ecc., la voglia di spingere l’umano ad evolversi in qualcosa d’altro) vengono analizzate e risolte a differenza di quanto accade nelle precedenti storie gundamiche di Tomino. La fine di Turn A è effettivamente una fine, altro da dire non c’è, tutti i misteri vengono svelati, tutti i personaggi giungono a piena maturazione, la storia lì finisce o meglio, quello che valeva la pena raccontare viene raccontato integralmente, non a caso l’ultima parte dell’ultimo episodio, altro non è se non una cantica alla vita semplice, alla vita vissuta nella sua pienezza e nella sua ritmica, senza più un afflato verso qualcosa che dovrà succedere (Loran che prepara da mangiare a Diana e lei che dopo, quasi fosse una persona anziana o malata, si corica). Sembra che Tomino, dopo varie serie ci voglia dire che in fondo la vera evoluzione dell’essere umano non sia nei new type ma nel riappropriarsi del quotidiano, superando quella innata aggressività che sfocia in contese e guerre. Tutte le serie precedenti invece finivano con qualche punto di domanda, ne cito solo alcune,: la 1° serie con la pace raggiunta tra federazione terrestre e Zeon, ma con l’incognita Char (dov’è? è vivo? È morto? Tornera?), Z Gundam (che per molti aspetti è speculare alla 1° serie) con Camille pazzo, sempre l’incognita Char (stesse domande di cui sopra) e Haman Kan di Neo Zeon che muove i primi passi verso la sua affermazione, Victory Gundam con una carneficina, la distruzione della diabolica macchina sfrutta new type e l’incognita e adesso? Come sarà la vita? Ha ancora senso parlare di ferazione terrestre e colonie? Ed i personaggi quei soldati bambini che fine faranno? Per non parlare del film Il contrattacco di Char (ed è la mia ultima citazione) dove nel finale non si capisce nemmeno se Char e Amuro (lungi dall’aver, tra l’altro, risolto il loro conflittuale rapporto e soprattutto lungi dall’aver capito entrambi il vero significato della vita e della morte di Lala) sono effettivamente morti (da questo punto di vista meno male che Tomino ha sciolto ogni dubbio al cartoon on the bay) e chi fra la federazione terrestre (in crisi) e la rinata Zeon sia il vincitore. Ecco, a mio modo di vedere, in Turn A la fine è fine, il popolo della luna può tornare sulla terra ed i terrestri potranno tecnologicamente evolversi, quello che succederà sarà solamente vita sociale, politica storica se vogliamo ma semplicemente vita, riimmessa nei binari, se mi passate il termine, della banalità. Ma Turn A non ha solamente una fine che è fine ha anche un inizio che è inizio pieno, infatti quello che è capitato prima dell’inizio della storia, ovverosia il disintegrarsi della precedente società umana, con la divisione della popolazione fra terrestri e lunari, è relegato nel mito, un po’ come le storie mitiche sulla nascita della civiltà egizia o della comparsa dell’uomo sulla terra. Sulla luna nel mausoleo dedicato alla memoria (una sorta di biblioteca d’Alessandria ante litteram) e per questo proibito, sono conservati solamente frammenti di eventi passati che nulla spiegano salvo la stupidità umana nell’autodistruggersi, ma questo è un dato comune a tutte le civiltà siano esse tecnologiche o tribali. Ed è proprio in questo contesto di mito che nella serie compaiono i pezzi forti di ogni serie gundamica ovverosia i mobile suite. Essi infatti vengono recuperati in appositi scavi archeologici, relitti di un’epoca passata, antica, incomprensibile tanto agli uomini sulla terra quanto agli uomini sulla luna, non è un caso infatti che i mobile suite usati dai terrestri, a parte il Turn A, ma che da subito si caratterizza come semi-divinità (quando è coperto dalla roccia viene adorato come tale), come oggetto altro rispetto al resto della tecnologia, sono quasi tutti modelli dell’UC, anzi per la maggior parte modelli della 1° serie (ma potrei sbagliarmi, la teconologia robotica gundamica non è il mio forte), diametralmente opposti sia come design che come prestazioni a quelli usati dai lunari, ed è sempre in questo contesto mitico che avviene lo scontro finale tra il turn A e l’X, sembra effettivamente di assistere ad uno scontro epico super-umano, uno scontro fra due entità superiori, anzi direi fra due volontà opposte, senza contare poi che nel momento in cui la super-tecnologia, anzi potrei dire la meta-tecnologia, in quanto la tanta decantata potenza dei due mobile suite, causa della primigenia caduta della società umana, è più simile ad una potenza mistica, metafisica, che non tecnologica, finisce con un amalgamarsi dei due mobile suite in una sorta di bozzolo montagna sacra, lo scontro fra Loran ed il pilota dell’X (di cui non ricordo il nome) si deve per forza chiudere con un duello all’arma bianca con le spade, quasi a voler portare l’eterno scontro fra due individualità, che nelle altre serie si è sempre risolto attraverso la tecnologia (Amuro/Char - Camille/Scirocco), su un piano primordiale encestrale, lo scontro fisico.
Per ora mi fermo qui e ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno avuto la pazienza di leggere il mio scritto fiume su una serie che considero la più bella realizzata da Tomino e che probabilmente è effettivamente, almeno dal mio punto di vista, PER TUTTI I GUNDAM ovverosia, non voglio fare il difficile, ma a volte i termini filosofici ci vengono in aiuto, una serie che heghelianamente supera tutti i Gundam che ci sono stati e che probabilmente ci saranno.
Saluti.