Episode 5: Homecoming

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RyuVegea
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da RyuVegea »

Mark Jurghens

Mark vide la reazione di Cecil, osservo' con nitido stupore il modo di ritrarsi quasi....infantile....con cui quel ragazzo si era distolto dalla possibile vista di Aki e Chen.......Mark, rimanendo perplesso, fece un passo e rientro' nel Cockpit; una volta al suo interno si fece invadente e ando' quasi a schiacciare Cecil al sedile di pilotaggio nel mentre che, serioso, inizio' ad armeggiare con la console di comando.....

dopo pochi "click" sui comandi del main screen posto in mezzo alle gambe del ragazzo il Cockpit si chiuse......lasciandoli soli.....isolati dal mondo esterno.

Mark, aveva un'espressione quantomai seria in volto, non sembrava piu' coinvolto dalle proprie vicende prsonali.....o, quantomeno, non voleva darne l'impressione in quel momento......che fosse una nuova maschera al fine di sottrarsi alla vista degli altri?.......fatto stava che li vi erano soggetti capaci di leggere nel cuore delle persone......e di questo Mark......ne era all'oscuro.....quindi, non sapendo con chi aveva a che fare, l'ex-collaudatore di Zeon si appoggio' con la schiena al portellone blindato del linear seat ad occhi chiusi, dopo un'istante quegli stessi occhi, attraversati nel mezzo da una profonda e visibile cicatrica, si aprirono di scatto, rapaci ed indagatori......

"C'é forse qualche problema Cecil?....."

Disse Mark tranquillamente.......

"....hai paura di loro?....o forse c'e' qualcosa che ti turba?...."

Le parole del commilitone si fecero sincere e gentili....

"....Siamo in guerra Cecil, non possiamo permetterci certi lussi....."

A quest'affermazione Mark si sedette riprendendo in mano il proprio data-pod......che nell'oscurita' del cockpit a telecamere spente, illuminava quasi sinistramente il volto del Sergente......
Mark sorrideva, ricordava con nostalgia i tempi in cui lui e la sua squadra erano impegnati nelle operazioni a terra durante Odessa e nello spazio ad A Boa A Qu.....Lo avevano fatto anche a lui, anche con lui si erano dimostrati gentili ed apprensivi.....

"In guerra, se non puoi contare sui tuoi amici non puoi contare su nessun'altro al di fuori di te stesso......questa cicatrice me lo ricorda ogni giorno........."

Disse Mark amaramente accarezzandosi con un dito il taglio.....

"......quindi, lascia che io ti chieda Cecil....di considerarmi tuo amico."

Al che il Sergente rivolse il suo sguardo al giovane sorridendo di un sorriso vissuto.....

".....se hai dei problemi.....parlane con me......."

Dopo di che facendo una faccia buffa e le spallucce.....

"....e' così triste dover sopportare tutto con le proprie sole forze.......tantovale dividere il peso dei propri problemi con chi si dimostra intenzionato a darci una mano no?......."

Il peso dei propri problemi.....che diritto aveva lui di rassicurare quel ragazzo quando lui per primo aveva scelto la sua stesa e medesima strada....in cuor suo sapeva di aver detto la cosa giusta, ma metterla in pratica però.....era ben'altra cosa.....

[Nulla di che, Mark inaspettatamente chiude il Cockpit per colloquiare solitariamente con Cecil che vede turbato e nel mentre cerca di rassicurarlo che in lui troverà un'amico. Oltre che un compagno d'arme.]
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Patrick Johnson
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Patrick Johnson »

NdG : ragazzi sono tornato..... YUPPIIIIIIIIIIIII
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Darcadia »

Shatki e Onoa
Shakti e Onoa si guardarono ancora negli occhi. Shatki sorrideva innocentemente e con affetto verso Onoa.
"Adesso mi prenderò io cura di te e non sarai più solo."
Aspettò che Onoa dicesse qualcosa. Voleva confortarlo e renderlo felice.

Cabina del Blue Spark di kou
Cecil era un po' sorpreso da Mark...Normalmente nessuno riusciva a coglierlo di sorpresa ma c'era qualcosa di tremendamente diverso in Mark.
"Mark, io...io ho paura di Aki. Riesce a leggermi dentro e non voglio. Capisci vero?..." Le parole gli erano uscite dalla bocca inavvertitamente, senza controllo e adesso era sconvolto. La maschera di distacco e calma che indossava si era sciolta.
Cecil si accorse che stava piangendo e si coprì il volto con le mani lasciandosi andare a fianco del sedile. Prese a singhiozzare e nonostante volesse smettere non ci riusciva.

Cabina del capitano Tenaka
Charlie venne condotta nella cabina e invitata a sedere. Vide subito che Robert era presente e sebbene in condizioni normali si sarebbe comportata diversamente decise di evitare di fare figuracce. indosso aveva ancora la tuta da pilota ma senza il casco. Era ammanettata.
"Tenente Charlene Dumont, 2° plotone scelto "Blue Lightnings, numero di matricola EU-90-105H" disse quasi con orgoglio.
I Blue Lightnings erano stati famosi all'inizio dell'offensiva federale contro Zeon. Erano stati tra i primi plotoni federali schierati e per questo si erano guadagnati ogni oncia della loro esperienza. Charlie doveva essere stata molto giovane se era stata tra i piloti fondatori della squadra. Inoltre aveva un leggero accento che per chi se ne intendeva era francese ma bisognava farci caso.
Tenaka aspettò che gli altri due colleghi gestissero l'interrogatorio come già aveva fatto in precedenza.
[attendo risposte :) ]
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Patrick Johnson »

Robert Baumer

Robert osservò la donna arrivare ammanettata e la vide osservare tutti e tre in maniera orgogliosa. Robert la guardò da capo a piede sentendo qualcosa di strano dentro di sè che non provava da tempo. Mise quella sensazione da parte e unì le mani schiarendosi la voce "Tenente Dumont prego si segga" disse indicando poi la sedia dove poco prima aveva preso posto il dottore "Vorrei scusarmi innanzitutto per non essere riuscito a darle ciò per cui mi ero impegnato Tenente, ma il Comandante è stato chiaro e conciso a proposito e io non posso discutere a riguardo" fece una leggera pausa "tornando a noi... ha detto d'appartenere ai Blue Lightnings" fece nuovamente una piccola pausa rammentando alcuni episodi di cui aveva sentito parlare e dello scontro che aveva avuto durante l'assalto alla base poche ore prima e al mezzo che ora riposava parzialmente distrutto nell'hangar della nave "così lei fa parte di uno dei gruppi che ci diedero più problemi durante l'offensiva nello spazio e durante l'assalto a Jaburo" la guardò con calma apparente "ma il passato è ormai tale e gli eventi sono in continuo mutamento perciò inutile rivangarli" fece nuovamente una breve pausa osservando il Sergente sempre con calm "Posso sapere da dove proviene Tenente ?"
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Darcadia »

Cabina del comandante
Charlie ascoltò le parole di Robert e le vennero in mente gli episodi di guerra...Provò sofferenza e tristezza nel ricordo di Castellano e Korie che erano morti nello scontro a Salomone e ad Aboa Q rispettivamente...Aveva sempre pensato che sarebbe morta presto e invece lei era ancora lì e loro non c'erano più...
Le sfuggì un'espressione triste e malinconica per un istante poi si ricompose.
"Americhe. Sono di ruolo nella base di New YArk. La mia squadra è assegnata all'ottavo battaglione meccanizzato." Charlie rispose prontamente. Rimase seria. Avrebbe voluto che Alan la vedesse: si lamentava sempre che lei del soldato non aveva nulla a cominciare dalla disciplina.
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Patrick Johnson
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Patrick Johnson »

Robert Baumer

Cabina del comandante

Baumer osservò il Tenente e fece un cenno leggero col cpao d'assenso "Capisco..." la guarda un attimo "posso sapere il compito del suo gruppo o dell'8° Gruppo meccanizzato nell'area di New Yark ?" parlava tranquillamente senza toni accusatori o particolari, semplicemente con un timbro normale rimanendo serio e sostenendo il suo sguardo notando il suo sguardo melanconico e triste nel parlare della guerra id un anno. Chi non aveva toccato quella guerra ? Chi aveva lasciato indenne ? Chiunque con un po' di cuore , con dei sentimenti aveva perso qualcosa durante il conflitto indipendentemente dalle parti. Zeoniani, Federali... non faceva nessuna differenza. Robert tentò di non dare a vedere i propri pensieri mentre li spostava cautamente in un ripostiglio nella propria mente. Non era il momento di rammentare i ragazzi che erano morti sotto il suo comando e le atrocità di cui era stato testimone. Avrebbe indagato sul suo passato più tardi, ora gli interessava il presente.

[NdG : ho fatto una leggera modifica da ieri sera a causa del sonno imperante che avevo. Non mi soddisfava il post così l'ho integrato con dei sentimenti e pensieri aggiuntivi]
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Darcadia »

"Sono pilota scelto e seconda in comando agli ordini del Guardiamarina Alan Kovich. La nostra squadra ha compiti di difesa del territorio Nord americano nella costa orientale. Recentemente siamo stati destinati a pattuglie della costa occidentale in rinforzo alle forze d'elite Titans." Charlie continuava ad essere seriosa.
"Perché state giocando ancora alla guerra? Non vi siete stufati? Zeon non esiste più...e gli spacenoids non sono superiori agli earthnoids. E nemmeno il contrario. Avete idea del danno ambientale che ha causato la battaglia alla base della california?" Ora era evidente una punta di rabbia ma aspettava una reazione da parte dei presenti con un'aria di sfida.
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Ferro »

Chen Wu Fei Long
..."Chen! Siamo io e Cecil quassu'! Stiamo facendo il setup del cokpit del Gundam! che ci fai tu qui!?"...
..."Cecil? chi è?" sussurrò Aki fra le braccia di Chen.
Aki era evidentemente a disagio. Non sapeva cosa fare...
Chen notò che sul volto di Aki ancora aleggiava una cupa ombra di disagio... Di sicuro c'era qualcosa che non andava con Cecil... Ancora una volta, nelle menti di quei giovanissimi ragazzi... quelli che venivano chiamati newtype... stavano avvenendo cose che il pilota orientale ancora difficilmente riusciva a capire con precisione... Cecil effettivamente si chiudeva a riccio per ogni innovazione, per ogni cosa che gli accadeva intorno che lui reputasse strana. Era un ragazzo molto solo... E forse quella "oppressione" che sentiva Aki era proprio causata da lui... Forse erano le spine acuminate dietro cui si riparava quel riccio... Ma ancora Chen non ne era del tutto sicuro.
Cercò ancora di essere il più rassicurante possibile:
"Aki, Cecil è un membro dei DF ed un mio amico... E' un ragazzo molto schivo e timido, ma ti assicuro che non lo devi temere in alcun modo: una volta che lo conoscerai bene sono sicuro che piacerà anche a te..."
Solo alla fine di quella frase il pilota orientale si rese conto che Aki stava ancora tra le sue braccia... e l'imbarazzo crebbe ancora.
...il Cockpit si chiuse...
Dopo aver sentito un leggero rumore, Chen vide che il portellone del Cockpit era ormai chiuso: i sistemi di rilevazione esterni del MS non sembravano proprio accesi, quindi, anche urlando a squarciagola, i due all'interno non l'avrebbero proprio sentito. A quel punto... come fare per sapere se era davvero il timido Cecil l'artefice di quella stranissima reazione di Aki?
Un barlume di memoria nel cervello di Chen spostò per un attimo l'imbarazzo imperante del momento: si ricordò che in una delle loro chiacchierate, il ragazzo gli aveva detto che poteva sentire, percepire, i pensieri delle persone...
Cercò a quel punto di dare forma più concreta possibile al suo pensiero... Quasi a voler trasmettere una sorta di messaggio a Cecil, nel modo più trasparente possibile... Quella situazione andava chiarita: Chen non sopportava di vedere Aki così impaurita... Quasi terrorizzata...

"Cecil sono io, Chen... E la ragazza che è qui con me si chiama Aki... Non ti devi preoccupare, ti posso assicurare che è una persona davvero eccezionale... Ha la tua stessa spiccatissima sensibilità, lo so ma non la devi temere... Con tutta la mia sincerità ti voglio dire che non la devi temere...In alcun modo... Sei forse tu che la stai respingendo?... Opprimendo? Credimi, lei non ti vuol fare alcun male... E sono sicuro che ti sarà amica, proprio come lo sono io e come lo sono qui per te tutti i DF..."

[che situazione strana... voglio proprio vedere come va a finire :D ... Chen sta provando a comunicare a Cecil con tutta la sincerità che ha in corpo che Aki non gli farà del male in alcun modo...edit dell'ultimo secondo: mi ero scordato di dire che provo ad usare, per tranquillizzare Cecil in questa stramba maniera, "Nobiltà d'animo" (1), "Amico(Cecil)"(1)... non so se può contare "Concentrazione"(2)... darca mi rimetto a te :D ]
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Patrick Johnson »

Darcadia ha scritto:"Sono pilota scelto e seconda in comando agli ordini del Guardiamarina Alan Kovich. La nostra squadra ha compiti di difesa del territorio Nord americano nella costa orientale. Recentemente siamo stati destinati a pattuglie della costa occidentale in rinforzo alle forze d'elite Titans." Charlie continuava ad essere seriosa.
"Perché state giocando ancora alla guerra? Non vi siete stufati? Zeon non esiste più...e gli spacenoids non sono superiori agli earthnoids. E nemmeno il contrario. Avete idea del danno ambientale che ha causato la battaglia alla base della california?" Ora era evidente una punta di rabbia ma aspettava una reazione da parte dei presenti con un'aria di sfida.
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Ascoltò il discorso del Tenente mentre si passava lentamente la mano sul mento toccandosi il pizzetto con fare pensieroso. Al sentire la sua domanda, un guizzo gli passò nella mente, un impulso violento di reazione che però tenne a freno. Era una Federale, non sapeva cos'aveva subito Zeon nella sua politica interna non sapeva cosa potevano aver provato lui e i suoi compagni quando erano privi di rifornimenti. Non poteva sapere delle atrocità dei Titans nello spazio, sicuramente l'avevano imbottita di propaganda senza contare i media e i rapporti resi segreti. Prassi normale per una dittatura.

"Tenente" il tono era greve ma la guardava con uno sguardo misto fra i dolori del passato e il tentativo di scacciare la visione dei compagni uccisi e le atrocità di guerra per potersi concentrare"la guerra contro Zeon è finita anni fa, lo sò perchè io c'ero quando avete sfondato ad A Bao A Qu. La guerra finì lì per quanto mi riguarda e tutt'ora sarei su un Side a lavorare come mulettista o operaio e aiutare i miei genitori a sopravvivere" la guardò penetrante senza distoglierle gli occhi di dosso mentre nel rammentare i genitori si sentì pervadere dalla rabbia. Strinse la mano destra in un pugno per alleviare la tensione mentre s'imponeva di mantenere un tono calmo "pensa che la guerra ci piaccia ? La realtà è un'altra... non combattiamo per la supremazia degli spacenoid o per una stupida quanto inutile rivalsa sulla Federazione... no" una leggera pausa mentre la fissava con uno sguardo che tornava serio ma sempre colpito dal ricordo del conflitto, immagini che continuavano come diapositive a passare nella sua mente "stiamo combattendo per porre fine a una dittatura di sterminio e sfruttamento condotta dai Titans in maniera ingiustificata e violenta e per la libertà degli esseri umani... lei sa qualcosa a riguardo delle operazioni dei Titans nello spazio Tenente?" non distolse gli occhi di dosso dalla sua figura mentre parlava.

[NdG : Robert è percosso dalle atrocità della guerra dello 0079. Ha provato un impeto di rabbia sentendosi preso per i fondelli come se fosse un ragazzino incapace d'accettare una realtà e tenta di smorzare la cosa anche se il sentimento di rabbia e irascibilità continua a salire sebbene si stia imponendo di rimanere calmo presupponendo che lei non sappia delle numerose e bieche azioni dei Titans nello spazio.

Master, vorrei sapere se abbiamo accesso a un piccolo terminale o se abbiamo con noi materiale inerente ai massacri dei Titans condotti con gas e armi batteriologiche, oltre che ad altre possibili atrocità.]
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da RyuVegea »

Mark Jurghens

Alle parole del ragazzo Mark si stupì alquanto......
"Mark, io...io ho paura di Aki. Riesce a leggermi dentro e non voglio. Capisci vero?..."
Il Sergente non riusciva a capire il senso di quello che aveva detto il ragazzo......troppo distanti e complessi erano quei concetti da lui per poterne abbracciare il significato.....
....qualche secondo più tardi.....
Le parole gli erano uscite dalla bocca inavvertitamente, senza controllo e adesso era sconvolto. La maschera di distacco e calma che indossava si era sciolta.
Cecil si accorse che stava piangendo e si coprì il volto con le mani lasciandosi andare a fianco del sedile. Prese a singhiozzare e nonostante volesse smettere non ci riusciva.
Mark non riusciva bene a comprendere cosa volesse dire Cecil con quelle parole, ma similmente intendeva che c'era qualcosa che non andava con la nuova arrivata portata a bordo dello Zaku di Chen, un tempo quello di Cecil. Sicuramente avevano un qualche legame che ora era diventato in qualche modo nocivo per la stabilità emotiva del ragazzo il quale ora giaceva riverso in uno stato terribilmente traumatico-depressivo.
Quando vide il commilitone riversarsi in lacrime singhiozzando gli prese un colpo, non se lo aspettava di certo.......la guerra fa uno strano effetto a coloro che vi partecipano, alcuni ne rimangono ebbri e finiscono per non riuscire a farne a meno, diventandone quasi dipendenti, finendo inevitabilmente per farsi coinvolgere sempre da nuovi conflitti......altri invece, ne rimangono profondamente segnati e diventano incapaci di desiderare di affrontare anche solo per un istante un combattimento, rifugiandosi nel dolore e nelle sensazioni che questo ha provocato loro vivendo in questo modo in una perenne fuga dalla realtà.
Mark si mosse ancor prima di realizzare quel che era successo, prese il ragazzo e lo strinse forte alzandosi nel cockpit, sembrava un bambino....non aveva mai pensato all'ipotesi di diventar padre......e per un'istante gli carezzò la mente l'immagine del Comandante Claire.....

....Mark arrossì vistosamente.....cercando di esorcizzare il pensiero squotendo la testa nel mentre che abbracciava il ragazzo il quale gli era addosso continuando ad avere spasmi dovuti ai continui singhiozzi.....

"Sei al sicuro ora, anche lui vuole proteggerti, lo senti? Questo Mobile Suit dice che vuole proteggerti....non vedi? Le Cloche, i Comandi tiepidamente accesi......sono tutti un segno che questo suit ti sta chiedendo di abbandonarti al suo abbraccio.....tocca qui....."

Disse Mark prendendo la mano del ragazzo e portandola sul nudo metallo del linear seat....

"Lo senti? Questo bambino ha bisogno di attenzioni proprio come noi, e, proprio come noi, e' pronto a darcene quando ne abbiamo bisogno, proprio come adesso. Di fatti ci tiene morbidamente al sicuro all'interno delle sue membra metalliche, che al contrario di molti, che le definirebbero fredde ed insensibili, io definisco calde e rassicuranti....."

Mark lo sentiva, nessuno aveva un'empatia con le macchine come l'aveva lui, specialmente con i mobile suits, quel che diceva lui lo sentiva davvero, sentiva quel tenue calore provenire dal freddo cuore metallico di ogni suit sul quale saliva, come se insieme sancissero un tacito patto dal quale dipendeva la sopravvivenza di entrambi, un patto tale per cui l'uno sarebbe stato la spada e l'altro il fodero, un patto di protezione vicendevole grazie al quale entrambi avrebbero superato tutte le difficoltà che si sarebbero parate loro innanzi.....qualcosa che nessun'altro oltre a lui riusciva a sentire......
Ed ora Mark, stava condividendo questo qualcosa con Cecil, quest'empatica sensazione cosi' surreale da sambrare fittizia seppur così tanto vera.....una sensazione calda, rassicurante, proprio come l'abbraccio di un'amante...o di una madre.....

Il Blue Spark a Mark non era mai sembrato un suit "felice" il suo sguardo binoculare emanava profonda tristezza, come se assolvesse il proprio compito controvoglia, quasi come se mietere vittime non fosse lo scopo per il quale si sentiva concepito, e per il quale voleva andare avanti.....il Gundam, in tutto quel nero di cui era dipinto, sembrava celare un'anima calda e benevola, quasi come se quell'oscurità che lo dipingeva fosse solamente una scorza, sotto alla quale si sarebbe potuto scorgere un cielo fatto di sogni.

La mano di Mark si discostò pian piano da quella di Cecil lascindo quest'ultimo ancora a contatto con il nudo metallo, voleva vedere se quella sensazione da lui provata così tante volte avrebbe potuto placare il suo stato d'animo.....

"...Lo senti?.....questo bimbo ti sorride...."

Sul volto di Mark si dipinse un sorriso dolce, quasi come se lui stesso sentisse il dolce e metaforico sorriso che quel gigante di metallo poeticamente stava regalando loro.

[Direi che con questo passo il turno XD]
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Darcadia »

Cabina del capitano.
Charlie rimase sorpresa da quella risposta. I membri dell'AEUG erano dipinti come nostalgici degli Zabi e di Zeon, fondamentalmente dei guerrafondai. L'incidente dello 0083 ad opera della flotta randagia Delaz le confermava questa immagine che ne aveva. Robert sembrava così convinto e sicuro di sè che lei faticava a tenere gli occhi sui suoi. Effettivamente poi i Titans si comportavano sempre come dei bastardi arroganti e ne lei ne Alan potevano soffrirli. Li avevano requisiti come se fossero equipaggiamento e non soldati.
"So che nello spazio i Titans hanno il compito di mantenere l'ordine. E lo credo bene, dopo quanto è successo nello 0083!" disse di risposta Charlie con aria decisa, i suoi occhi non cedevano allo sguardo di Robert.
[ci sono i video propagandistici dell'AEUG che riportano la situazione del 30 bunch e il massacro avvenuto lì]

Cabina del blue spark
Cecil si sentiva rassicurato dall'affetto di Mark. Era dura spiegargli come si sentiva davvero e questo lo faceva sentire più solitario. Quando mise mano sui controlli poteva percepire Alice che voleva unirsi a lui per distruggere la nave e liberarsi da quel giogo. Alice gli trasmetteva una sensazione inebriante di potere che lo abbracciava come un'amante. Se non fosse stato per il suo autocontrollo ben esercitato avrebbe fatto ciò che lei voleva. Ritirò la mano dalla consolle.
"Mark...Non ti fidare di questa macchina. Il suo fascino ha ucciso più persone di quante ne abbia salvate. Ti sei chiesto perché la costruiscono con questa forma sempre? E' perché è una maledizione. Kou ne è già succube..."
Sospirò: forse non ci avrebbe creduto come pure gli altri.
"Vedi questi macchinari?" Cecil indicò dei sensori al lato del sedile del pilota.
"Servono a interfacciarsi con un Cyber new type. Dopo di che la macchina entra in sincronia col pilota. Il pilota finisce con l'essere sopraffatto dal sistema operativo che ti dicevo di forzare."
Cecil percepì le intenzioni di Chen.
Sospirò e aprì la cabina senza aspettare le reazioni di Mark.
"Mark! Mi raccomando forza il sistema e poi fammi sapere. Non fare usare questo o l'altro suit prima di esserci riuscito." Sorrise "ah... e grazie! Sono contento che tu sia fra noi." Scomparve sull'elevatore che andava abbassandosi.
"Chen... perché mi devi mettere nei guai?" pensò Cecil sconsolato.
[adesso arriva anche quello di chen]
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Patrick Johnson »

Darcadia ha scritto:Cabina del capitano.
Charlie rimase sorpresa da quella risposta. I membri dell'AEUG erano dipinti come nostalgici degli Zabi e di Zeon, fondamentalmente dei guerrafondai. L'incidente dello 0083 ad opera della flotta randagia Delaz le confermava questa immagine che ne aveva. Robert sembrava così convinto e sicuro di sè che lei faticava a tenere gli occhi sui suoi. Effettivamente poi i Titans si comportavano sempre come dei bastardi arroganti e ne lei ne Alan potevano soffrirli. Li avevano requisiti come se fossero equipaggiamento e non soldati.
"So che nello spazio i Titans hanno il compito di mantenere l'ordine. E lo credo bene, dopo quanto è successo nello 0083!" disse di risposta Charlie con aria decisa, i suoi occhi non cedevano allo sguardo di Robert.
[ci sono i video propagandistici dell'AEUG che riportano la situazione del 30 bunch e il massacro avvenuto lì]
Robert Baumer

Fece un solo cenno d'assenso. Nello 0083 sapeva che dei rimasugli, schegge impazzite di ciò che un tempo si denominava Principato di Zeon avevano perpetrato una guerra sperando di battere e inclinare il morale delle truppe Federali. Quale assurdità. Nostalgici, dittatori assetati di potere, pazzi... ecco chi voleva continuare ancora una guerra sotto il vessillo degli Zabi. Robert si sistemò sulla sedia e guardò il Tenente accondiscente "Ovviamente. Dopo l'assalto alla flotta Federale, creare un organico che controllasse lo spazio e lo rendesse pacifico era sicuramente una priorità e non lo metto in dubbio considerando la politica Federale dell'epoca ma...." si sporse leggermente in avanti "ogni potere ha un limite ben delineato. Così come su un campo di battaglia un ufficiale o un capo gruppo ha il compito di riportare indietro gli uomini e di non mandarli in azioni suicide" videper un attimo il volto stupito dell'ufficiale che lo comandava durante l'assalto a Jaburo quando vide i proiettili colpire l'abitacolo "così le organizzazioni di controllo e pattugliamento dovrebbero eradicare solamente ciò per cui sono stati creati o comunque consegnare alla giustizia chiunque infrange delle regole. I Titans per l'appunto, vennero creati per fare ciò, reprimere, scovare ed estirpare ciò che rimaneva del Principato di Zeon. Già" lasciò in sospeso alcuni attimi la frase "peccato che poco per volta capirono d'essere i padroni dello spazio e che niente e nessuno li avrebbe fermati per le vie ufficiali, d'altronde si erano creati già all'epoca una solida rete d'agganci politici... altro non potrei pensare per ciò che è avvenuto dopo."

La guardò qualche secondo, mentre capiva sempre più che gli piaceva il suo atteggiamento, si stava comportando bene.... sperava di poter credere a ciò che diceva.

"Lei cosa sà del BUNCH 30 , Tenente?" continuò a fissarla negli occhi con un'espressione fra il tranquillo e il dolore anche se tentava di mascherare quest'ultimo.
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da RyuVegea »

Mark Jurghens
"Mark...Non ti fidare di questa macchina. Il suo fascino ha ucciso più persone di quante ne abbia salvate. Ti sei chiesto perché la costruiscono con questa forma sempre? E' perché è una maledizione. Kou ne è già succube..."
Dapprima a sentir queste parole Mark rimase basito, non credeva che questo suo modo per rassicurare Cecil lo avrebbe spinto così oltre le sue aspettative.....

".....Una maledizione? Legata forse ai fantasmi della Guerra di un Anno e dell'Operazione Sturdust?....Kou.....Non lo conosco molto bene quindi non saprei....."

Mark si arresto per un momento.....

"Una maledizione eh?..."

Il volto del Sergente si fece cupo tanto che gli occhi vennero oscurati dall'ombreggiatura dovuta al suo aver il capo chino....

"Se volevi una maledizione cel'hai davanti.......Cecil......guardami in faccia......tra le fila di Zeon mi chiamavano 'il Corvo nero portatrice di sfentura'......"

Mark sorrise lievemente quasi ebbro di uno sconforto, ricaduto per un'istante in una contorta psicosi mentale....

"la cicatrice che mi porto dietro è il marchio con cui ho consacrato il fatto che porto sfortuna alla gente che mi sta intorno.....vedremo quanto riuscirò a sopravvivere qui dentro...."
"Vedi questi macchinari?" Cecil indicò dei sensori al lato del sedile del pilota.
"Servono a interfacciarsi con un Cyber new type. Dopo di che la macchina entra in sincronia col pilota. Il pilota finisce con l'essere sopraffatto dal sistema operativo che ti dicevo di forzare."
"Fantastico.....adesso questi bambini si sono evoluti tanto da volerci comandare uh?....Così non va......"

Disse Mark riprendendo il suo palmare, sembrando uscire da quel suo momento di lucida follia...

"....Vediamo di far capire al ragazzo qui chi comanda...."

Dicendo questo l'ex-collaudatore di Zeon si rimise ad operare la dove precedentemente aveva spannellato il sistema di cablaggi conducente al main computer, la si trovava il meccanismo di controllo che avrebbe dovuto aggirare.
Per lui fu semplice capire, quante volte aveva dovuto fare un'operazione simile per sbloccare i sistemi operativi degli Zaku in guerra, quei catorci si impallavano una volta si e l'altra pure, l'elevato livello di particelle minovsky danneggiava le apparecchiature elettroniche di rilevamento e per contro anche gli OS qualche volta si impallavano, così lui doveva aggirare il problema a monte per forzare l'attivazione inserendo un banco di memoria "fantasma" per creare un ponte dati grazie al quale giungere all'hardware per dotarlo di un nuovo sistema operativo, aggirando il blocco imposto dal vecchio, successivamente cancellato grazie alla riscrittura.

Li era la medesima cosa, il sistema era eoni di anni più avanzato, ma il concetto di base era lo stesso.....
Sorrise "ah... e grazie! Sono contento che tu sia fra noi." Scomparve sull'elevatore che andava abbassandosi.
Mark sorrise lievemente mentre il ragazzo scendeva arzillo e pimpante come se non gli fosse successo nulla.....
...successivamente alzò in saluto semplicemente una mano, che poi calò brucamente sul pulsante di chiusura del Cockpit......il quale si chiuse facendo tornare Mark ad un'oscurità quasi totale.

"Vediamo se riesco ad aver ragione di quest'affare...."

Pensò il Sergente.....
Successivamente inserendo gli spinotti del palmare nei cablaggi di In e Out derivanti dal main screen si mise di lato al sedile di pilotaggio, la dov'erano situati i sensori di cui parlava Cecil.

"Basterà inibire questi gingilli per dire 'Ciao Ciao' al sistema di condizionamento mentale dei Titans.....Speriamo di riuscire a stoppare i segnali in uscita....."

Pensò nuovamente l'ex-collaudatore.....
Dopo di che si rimise giù basso a lavorare su questa periferica.......
Spannellò la parte sotto di essa la dove vi erano tutti i cablaggi del caso.........gli ci volle un pò prima di identificare i cavi a cui essa era collegata.......dopo di che prese altri due spinotti e li inserì parallelamente agli ingressi e alle uscite, per capire come inibirla senza arrecare danni al suit avrebbe dovuto prima capire come funzionava......perciò prese lo spinotto di collegamento e lo rese solidale anch'esso al palmare, il quale riportava le informazioni direttamente sul main screen grazie al primo collegamento effettuato.

A quel punto Mark iniziò la procedura di accensione del computer di bordo, una volta attivo esso illuminò di una luce azzurrognola il buio cockpit e di conseguenza anche il volto gelido di Mark.
Le dita del ragazzo iniziarono a correre veloci lungo i tasti del tastierino alphanumerico grazie al quale poteva avvenire la riprogrammazione. Il sistema era quasi stato completamente inibito da Cecil, che come un folle, aveva cercato di aggirarlo riscrivendolo, Mark avrebbe dovuto solamente completare il suo titanico lavoro e occuparsi in seguito anche della macchina del Tenente Kami......

....ma prima....doveva occuparsi di quella misteriosa periferica......
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Darcadia
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Darcadia »

Cabina del capitano
"Lei cosa sà del BUNCH 30 , Tenente?" continuò a fissarla negli occhi con un'espressione fra il tranquillo e il dolore anche se tentava di mascherare quest'ultimo.
Charlie si sentì smarrita. Che voleva dire?
"Niente, mai sentito..." Era curiosa e temeva a cosa potesse alludere allo stesso tempo. Cerco di mantenere distacco e compostezza.
Attese la Risposta preparandosi psicologicamente a qualunque cosa potesse dirle.
Senza rendersene conto le balenavano scuse come "e io che c'entro?" o il classico "sono solo un soldato!". Quando se ne accorse si disgustò pensando a quante volte aveva udito quelle scuse dai soldati nemici e le usasse per alimentare il suo odio per loro. Era forse diventata un soldato ipocrita? Lei era stata reclutata forzatamente e alla fine era diventata come le persone che disprezzava?...

Cabina di pilotaggio del blue spark
La consolle non rispondeva ai comandi. Alice aveva osservato tutta la scena. Di Cecil sapeva tutto tramite il biosensor installato nella cabina e tramite lui sapeva tutto di Mark. Ad Alice però mancavano gli strumenti cognitivi tramite i quali comprendere quelle informazioni. Istintivamente capiva che Mark nutriva il desiderio di essere uno con lei o per lo meno con il suo corpo.
Mark continuava ad osservare le scritte "Accesso Negato".
Sulla consolle comparve la scritta "Domanda: perché Mark vuole eliminare l'unità Alice?"
[è impossibile forzare il sistema dalla consolle]

Hangar
Cecil giunse a terra e scese dall'elevatore. Il su sguardo si incrociò con quello di Aki. Aki era nervosa e agitata per via della sua presenza. Si sentiva sopraffatta da quella che lei percepiva come la gigantesca presenza di Cecil.
"E così alla fine ci incrociamo direttamente..." pensò Cecil.
"Chen, Speravo che la portassi con te...ma non che mi costringessi ad affrontarla" disse serio Cecil.
Aki lo osservò e percepì una enorme sofferenza e un peso insopportabile. Sentì disagio e pena per Cecil.
"Tu sei come Mark..." disse con una punta di disprezzo Aki.
"Sono ciò che gli oldtype mi hanno reso." disse serio e distaccato Cecil. Cecil cercava di rimanere distaccato e chiudersi ad Aki.
"Non sono un nemico, però." aggiunse sospirando. Osservò Chen come per trasmettergli la sua frustrazione col suo sguardo.
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Re: Episode 5: Homecoming

Messaggio da Patrick Johnson »

Robert Baumer
Darcadia ha scritto:Cabina del capitano
"Lei cosa sà del BUNCH 30 , Tenente?" continuò a fissarla negli occhi con un'espressione fra il tranquillo e il dolore anche se tentava di mascherare quest'ultimo.
Charlie si sentì smarrita. Che voleva dire?
"Niente, mai sentito..." Era curiosa e temeva a cosa potesse alludere allo stesso tempo. Cerco di mantenere distacco e compostezza.
Robert fece un cenno col leggero, impercettibile. Lo sospettava. Perchè parlare apertamente di un massacro rischiando così una rivoluzione civile o addirittura militare dai bassi ranghi ?

"Il Bunch 30 Tenente" cominciò a dire con un timbro di voce da spiegazione di storia, era il tipico timbro di voce che usava per narrare alcune storie di guerra quando gliele tiravano fuori con la forza, non gliene piaceva parlarne... del Bunch 30 ancora meno considerandone l'eccidio, ma era giusto che quella ragazza comprendesse con chi stava collaborando portando quella divisa.
"è una delle colonie spaziali che costellano l'agglomerato denominato Side 1. Durante il 31 Luglio dello 0085 la popolazione eseguì una manifestazione contro i Titans e il governo Federale per esporre il proprio disagio e malessere nei confronti di un regime d'oppressione ormai incontrollabile." la guardò un attimo mantenendo il tono e il viso tranquilli.
"Durante la manifestazione comunque, la stessa sfuggì al controllo degli organizzatori e ovviamente ci furono episodi di violenza tipica delle masse quando non ne possono più dei soprusi e non sono imbrigliate dagli organizzatori." fece una leggera pausa "anzichè reprimere la manifestazione con metodi 'standard' i Titans hanno pensato bene di porre fine al problema in maniera radicale" mentre parlava, Robert estrasse alcuni dei dati contenenti fotografie e materiale inerenti al Bunch 30
"iniettando nell'atmosfera del Bunch 30 dose massicce di G3" la voce verso la fine diventò più dura mentre il pensiero andava alle persone che erano morte , i civili uccisi senza motivo solo per una manifestazione fuori controllo. Lentamente passò i dati e le fotografie inerenti all'eccidio al Tenente, continuando poi ad osservarla cercando di capirne le reazioni.
"Non so se è a conoscenza delle proprietà del G3 , Tenente.... ma questi ne sono gli effetti. Un intero Bunch distrutto in pochi minuti..." le parole gli si bloccarono in gola.
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Robert Baumer, pilot of the MS-06 F2 AEUG Custom
--Belive in the sign of Z!--
--Gundam UC Century Fan--
"Il mio casato, lo porto sulle spalle" Brynden Tully]
"L'inverno stà arrivando" Motto Casata Stark
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