Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

L'animazione oltre Gundam...

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Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » mar nov 24, 2009 4:37 pm

Interviste ai Protagonisti del mondo dell'animazione e del manga... ovvero interviste,scritte, video,che troviamo in rete o altrove che ne dite ?? [ però non fatemele scrvere solo a me e commentiamo ] :wink:

Cominciamo con l'intervista di Moriyasu Taniguchi realizzata durante la Japan Expò 2009... ne ho altre di queste interviste...


Fra i molti ospiti della Japan Expo 2009 c’è stato Moriyasu Taniguchi, illustratore, character designer e animatore.

Nato il 30 marzo 1943 nella prefettura di Hyogo, Taniguchi ha iniziato a lavorare nell'animazione dagli anni 60 e ha legato il suo nome a molti anime del decennio successivo, spaziando generi e soggetti piuttosto vari; ritroviamo il suo lavoro in opere come Capitan Tsubasa, per esempio, Gatchaman, e in alcune serie robotiche del passato come Ideon, Danguard Ace, Vultus V, Chouja Raideen, e Victory Gundam.

La svolta nella sua carriera avviene probabilmente con la serie Votoms, di cui ha curato la supervisione di molti episodi e il character design: durante la lavorazione, affascinato dalla figura di uno dei personaggi principali della serie, Chirico Cuvie, decise di cambiarne l'aspetto, suscitando alcune polemiche, ma anche apprezzamento fra i fan.
Da questo episodio è partita la sua lunga e apprezzabile carriera di character designer, che l’ha visto occuparsi di opere come SPT Layzner, Violence Jack, Power Dolls, Sins of the Sisters, trascorsa parallela a quella di animatore e direttore dell’animazione.

In questi ultimi anni Moriyasu Taniguchi ha partecipato alle serie di Escaflowne, Rayearth, Berserk, Samurai Champloo, Shaman King, e Mobile Suit Gundam Seed.
Taniguchi è inoltre membro della JAniCA, l’associazione giapponese dei creatori di animazione, e guida lo studio Anime R.

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Di seguito vi proponiamo la nostra traduzione di una interessante intervista realizzata


http://www.animeclick.it/news/23115-jap ... -taniguchi

la scorsa estate durante la manifestazione parigina.

Signor Taniguchi, vorrebbe parlarci del suo debutto?

Ho cominciato nel mondo della pubblicità. Io sono originario di Osaka, e inizialmente ho lavorato in una società dove realizzavamo piccoli filmati pubblicitari animati. Piccoli spot che erano veri e propri cartoni animati. È in questo settore che ho iniziato la mia carriera. Successivamente, poco a poco, siamo passati dagli spot animati a spot filmati con attori reali e mi sono ritrovato con sempre meno lavoro.
A questo punto ho pensato, siccome avevo fatto animazione pubblicitaria per anni, perché non cercare di realizzare vera e propria animazione? È da qui che sono entrato in uno studio di animazione.

Quali sono state le tappe importanti della sua carriera?

Il momento più importante, per quanto mi riguarda, è stato quello in cui ho lasciato il mondo della pubblicità. Tutto ha inizio da lì. Nelle animazioni per la pubblicità ogni cosa era preparata in anticipo: il personaggio era una semplice mascotte, determinato fin dall'inizio. Entrando in uno studio di animazione, vi sono state molte cose nuove a cui ho dovuto pensare e che ho dovuto imparare, come il movimento: qualcosa di diverso da quello applicato alle piccole, divertenti, figure pubblicitarie, molto più vicino alla realtà.
Ho dovuto fare molti studi di grafica, cose alle quali non avevo mai pensato prima. Un grande cambiamento avvenne quando entrai in questo ambiente: nonostante tutti i miei anni di esperienza nella pubblicità, io non ne sapevo abbastanza.

Quali sono state, secondo lei, le maggiori evoluzioni nelle tecniche di animazione dai suoi inizi?

In quarant’anni c'è stata un’enorme evoluzione. Per esempio, a mio avviso – parlando da animatore – una delle maggiori evoluzioni riguarda i layout (gli sfondi). Negli anni 70 e 80, la maggior parte dei layout conteneva uno o due tratti di dettaglio. Oggi i layout sono delle vere e proprie scene, reali, autonome, al cui interno inseriamo il personaggio. Vi è una reale attenzione per i dettagli e, ovviamente, anche il tempo di produzione di un anime è cambiato molto.
Devo precisare che prima realizzavamo soprattutto animazioni laterali: se un personaggio doveva muoversi verso un’estremità dello schermo, lo raggiungeva in tre passi. È stato necessario aggiungere altri spostamenti: non è un'evoluzione tecnica, ma un'evoluzione dell'animazione.
Un’altra evoluzione, non tecnica, è la ricerca del reale. Noi cerchiamo sempre nuovi approcci: chi deve realizzare oggi un anime cerca di riprodurre quasi una pellicola live. Questa è un'autentica novità. Una ricerca del vero che finisce, necessariamente, per obbligarti a un maggior lavoro sui diversi personaggi, per meglio evidenziarli, illuminarne i caratteri, la storia.

Lo stile si è evoluto più della tecnica?

Sì. Prima noi utilizzavamo molti intervalli; oggi, migliorando la lavorazione, evolvendo il tratto, possiamo con molti meno disegni – e quindi usando molti meno intervalli – trasmettere al pubblico le stesse cose.

Come si sono evoluti, secondo lei, i robot dopo gli anni 70?
Negli anni 70 le serie animate robotiche avevano un enorme successo, c’era un vero boom che è improvvisamente finito. Per almeno dieci anni non sono state create serie robotiche.


Nel momento in cui si è voluto crearne di nuove, almeno questo è accaduto fino a oggi, i robot sono stati adattati alle nuove tecnologie e realizzati secondo una diversa percezione rispetto a come venivano intesi negli anni 70: vi è un'enorme differenza nei design dei nuovi robot, ma anche nel modo in cui essi vengono concepiti oggi.
Un esempio sono gli EVA... non possiamo considerare l'EVA come un robot, ma piuttosto come un essere vivente con armatura. Nel design degli anni 70 prevaleva una elaborazione abbastanza squadrata, con linee forti, anche a causa dei giocattoli che ne erano tratti. Era lo stile del tempo.
Oggi, queste linee sono estremamente più raffinate, con robot dall'aspetto più umano, come nelle più recenti serie di Gundam.

Cosa ne pensa della JAniCA?

Io stesso sono uno dei membri dell'associazione. Qualunque cosa si dica, essa è ancora ai suoi inizi. Al momento è una semplice associazione, non un sindacato. E’ importante per salvare il mondo dell'animazione, rappresenta il primo passo per permettere a chi vi lavora di vivere del proprio lavoro, cosa che, attualmente, non succede.
Si deve comprendere che produrre animazione in Giappone è costoso. I canali tv, gli sponsor moderni, vedono aumentare le loro entrate molto più attraverso quiz e spettacoli di varietà che attraverso l'animazione. La situazione degli animatori non si potrà migliorare fino a quando la JAniCA non andrà allo scontro con le tv. Potremmo scioperare, come negli anni 70, ma la l’associazione non può risolvere tutto per ora, e il nostro futuro è precario.
Hayao Miyazaki non fa parte della JAniCA. Sebbene egli stesso avesse tentato di crearla trent'anni fa, questa volta ha dichiarato che non parteciperà fino a quando non ci saranno azioni più concrete.
Egli ha creato quel che ha sempre voluto combattere trasformando i suoi dipendenti in salariati, questo non li motiva nella fase di “rush”, di massimo impegno. Sarebbe necessario che ricevessero uno stipendio fisso per poter superare i periodi di inattività, e ottenere degli aumenti quando lavorano su un progetto.
Dopo il successo di Tetsuwan Atom, gli altri studi hanno voluto seguire l'esempio della Mushi Production, ma è iniziato un vero dumping sui prezzi. Hanno detto: “qui possiamo fare nello stesso modo, al ribasso”. E proprio questo ha condotto a un rilancio fra gli studi, da cui sono iniziati i problemi che conosciamo attualmente.

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Su Internet gli appassionati creano montaggi partendo dalle sequenze di alcuni singoli animatori, sono i cosiddetti “MAD”. Vede in questo un riconoscimento del lavoro personale degli animatori?

Non so se sia un riconoscimento, ma è certo che si tratta di un modo per diffondere la conoscenza del lavoro e delle capacità di ciascun animatore. Evidentemente alcune cose mi fanno piacere. Ognuno è felice di veder riconosciuto il proprio lavoro.
Ai miei inizi le banche non prestavano denaro sulla base di un semplice disegno (magari se di Giotto...), non concedevano denaro per progetti d’animazione. Fortunatamente oggi – grazie al successo all'estero di personalità come lo stesso Miyazaki, che ha fatto riconoscere l'animazione come un'industria – non è più come una volta. Pertanto il fatto che un animatore non sia riconosciuto, non sia riconosciuto il suo lavoro, può avere un impatto sul lavoro intero, cosa che è importante per noi.


Un Mad dedicato a Takeshi Koike

Com'è diventato un character designer?

Di norma il lavoro di character designer si fa su richiesta. Il regista sottopone il progetto a più animatori, ciascuno di loro propone una propria versione dei personaggi, il regista considera le diverse opzioni e fa la sua scelta, optando per il personaggio maggiormente in grado di rappresentare graficamente quel che lui ha immaginato.
Sulla base di questa scelta deciderà a chi affidare il disegno, e di seguito saranno realizzati in modo più raffinato i personaggi del progetto. Questo è, di norma, il modo in cui si realizza una serie.
Accade – e oggi sempre più spesso – che la produzione si rivolga a un nome di grido per il character design solo per far leva sulla sua fama. Quando si diventa direttore dell'animazione c'è un periodo di frizione che si deve attraversare un po' con tutti: con il pubblico, con il regista, con chi si occupa della messa in scena e della produzione, bisogna accontentarli un po' tutti.
Negli ultimi tempi mi sto occupando meno del character design, il mio stile è poco adatto agli anime moderni. Utilizziamo i giovani disegnatori che hanno uno stile più al passo con questi tempi.
Il mio stile non sembra molto adatto a disegnare le giovani e sexy ragazze che tanto sembrano attrarre il pubblico.

Ci potrebbe parlare degli effetti particolari che ha utilizzato nelle sue due ultime serie animate?

Dopo una discussione con il regista di Genji Monogatari Sennenki, ho voluto lavorare in modo particolare sui colori, utilizzandone l'intero spettro.
Rispetto a questa serie, ho ritenuto che potevamo ottenere ottimi risultati giocando sui colori. La stessa cosa in Senjo no Valkyria: forse non si vede bene, ma prevalgono i toni scuri, sono la mia passione, li amo, mi affascinano.

È vero che la realizzazione di alcuni chara risulta più difficile di altri?

Più che un chara di cui si ha difficoltà a definire le caratteristiche, il problema viene dai personaggi medesimi. Per esempio, come dicevo, io ho alcune difficoltà a definire le ragazzine sexy dai corti gonnellini, froufrou ecc. Non avrei mai potuto disegnare Sailor Moon! Cioè, potrei anche farlo, ma non riuscirei a trasmettere nulla. Nulla di importante.

Perché in Capitan Tsubasa sono state create così tante linee curve, con le porte che scompaiono dietro l'orizzonte?

Per semplicità (ride). Come sapete, i giocatori di calcio sono 22: sarebbe stato troppo difficile disegnarli tutti insieme nel medesimo tempo sul terreno. Utilizzando questa visione sulla linea orizzontale, potevamo cancellare alcuni personaggi e disegnarli solo quando ci erano utili. Come negli anime di baseball, quando dobbiamo disegnare un sacco di personaggi sullo schermo per un singolo episodio ci vuole un tempo incredibile. Per poter continuare a creare un episodio nel tempo stabilito, occorreva utilizzare questi piccoli espedienti. D'altronde, se si guarda il film dedicato a Captain Tsubasa, non c'è questa visione: tutto è disegnato in modo più realistico.

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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Koji_77 » mer dic 16, 2009 7:24 pm

caspita bell'articolo DEb :wink:
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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » mer dic 16, 2009 7:40 pm

I bravi sono il gruppo di Mata Web che hanno materialmente raccolto l'intervista io ho fatto la traduzione e messo un pò di cose a posto...nulla di più...

Devo riportare altre cosette come ad esempio delle note sulle Clamp...- fra l'altro a fine Gennaio credo che riparleremo del gruppo visto che ad Angouleme,il maggior festival del fumetto europeo

http://www.bdangouleme.com/

si stà organizzando una mostra piuttosto interessante dedicata alle Clamp

http://www.bdangouleme.com/news-694-cla ... n-toulouse

Ho una simpatica impressione...( se poi manco li si faranno vedere..bhè ciao ciao Clamp..)

in ogni caso fra le cose più immediate c'è sempre la Francia...^___^

Osservate un pò...


Jiro Taniguchi per la prima volta ha pubblicato un albo direttamente per un editore europeo creandolo in cooperazione con un autore europeo alla sceneggiatura:Jean David Morvan ,autore di Silloge, che vive fra Europa e Giappone,il titolo di questa nuova opera,che si svilupperà in quattro anni,è Mon Annèe.

La protagonista è Capucine una ragazzina affetta da sindrome Trisonomica e la sua famiglia.L'albo parla di un anno della vita di Capucine,un anno iniziato con il rifiuto della scuola di accoglierla alla terza elementare,un rifiuto che costringe la sua famiglia,a fare i conti con la realtà dei problemi sollevati dalla malattia della bambina,con i propri problemi.

L'albo è edito per Dargaux. Pag 64 a colori il primo volume si intitola "Printemps"
Quel che vedete sono alcune delle pagine diffuse dall'Editore Dargaux.

Ho immesso su faceebock alcune immagini che Dargaux ha diffuso pubblicamente

http://www.facebook.com/album.php?aid=2 ... 1439479707

Se ci sono problemi per Faceboock usate Flickr.

http://www.flickr.com/photos/32737303@N ... 180783231/

Le anticipo perchè ho notato come sia iniziata una certa campagna stampa anche in vista di Angouleme 2010

Presto Animeclick pubblicherà interviste a Jiro Taniguchi e Morvan.

E questa è una Debris Production. :)

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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Koji_77 » mer dic 16, 2009 8:20 pm

certo che ne prendi di info...

vedremo se le Clamp si faranno vedere allora... cmq anceh se non mi dispiacciono allo stesso tempo non è che mi facciano impazzire in alcune opere...
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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » sab apr 23, 2011 12:55 pm

...Riprendiamo questo post che ho lasciato troppo trascorrere con una recente intervista al regista Osamu Kobaysahi ( (Battle Angel Alita, Gad Guard, Paradise Kiss, Karas, e soprattutto Beck) rilasciata al sito della Gainax Francia, un gruppo transalpino di fan dello Studio nipponico da cui prende il nome, durante la sua recente visita alla Japan Expò Sud...

La brevità del tempo messo a disposizione dall'organizzazione non ha consentito di poter esplorare in modo più approfondito la vasta carriera di questo attivo e originale artista, regista, animatore, illustratore, sceneggiatore, nonché character e mecha designer, oltre che doppiatore; così gli autori dell'intervista si sono concentrati sul rapporto fra il sensei e lo Studio Gainax, esplorando passato, presente e soprattutto futuro della loro collaborazione.

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Gainax.fr: Recentemente ha partecipato a diverse opere dello Studio Gainax. Considerando il tono di alcune sue conversazioni su Twitter sembra essere molto vicino a diversi membri di questo Studio. Sta lavorando a qualche progetto con Tadashi Hiramatsu e Akemi Hayashi?
Osamu Kobayashi: Sono amici e rispettano il lavoro degli altri. Attualmente cooperiamo alla prossima serie dello Studio Dantalian n. Shoka. Ad Akemi Hayashi è piaciuto quanto ho realizzato per la fine della serie Gad Guard. Invece Tadashi Hiramatsu mi ha aiutato a realizzare una parte dell'opening di Beck, mentre con Mahiro Maeda abbiamo lavorato su diversi anime, molto tempo prima di incontrarci nuovamente nello staff di Blue Submarine No.6 .

Gainax.fr: Come è arrivato a lavorare sulla serie Tengen Toppa Gurren Lagann ?
Osamu Kobayashi: E' stato lo stesso regista della serie, Hiroyuki Imaishi, a darmi questa possibilità. Siamo amici e credo gli piaccia davvero il mio lavoro, inoltre ambedue ammiriamo il grande animatore Yoshinori Kanada.

[ Yoshinori Kanada: è stato un animatore di grandi capacità e di altrettanto grande eccentricità, il suo nome è presente negli staff di film di assoluta importanza come Nausicaa, Il Mio Vicino Totoro e Akira, ma purtroppo non ha mai avuto una posizione di rilievo, proprio per il suo stile totalmente unico, ben riconoscibile in tante puntate di Daitarn 3 e Zambot 3. E' morto nel luglio 2009. Nd.R]

Gainax.fr: Come ha vissuto la vicenda dello scandalo suscitato dal quarto episodio della serie nella comunità degli appassionati nipponici, proprio quell'episodio di cui aveva la responsabilità ?

Osamu Kobayashi: Come ho detto, è stato Hiroyuki Imaishi ad invitarmi a dirigere quell'episodio e sapevo, che una volta completato il mio lavoro, sarebbe stato completamente rivisto. Invece, una volta visto il mio lavoro, nè il regista nè il character designer, Atsuhi Nishigori, hanno voluto realizzare alcuna modifica.

Gainax.fr: Gli spettatori hanno reagito in modo ben più positivo per il lavoro su Panty & Stocking with Garterbelt (Episode 5 Part b)?
Osamu Kobayashi: Oh Sì, certamente molto meglio di Gurren Lagann!


Panty & Stocking with Garterbelt (Episode 5 Part b)

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=QLXtkzbznqc[/youtube]

Gainax.fr: Un anime prodotto in parte dallo stesso staff di Gurren Lagann, come la collaborazione precedente, perché questa differenza di recezione nel pubblico?
Osamu Kobayashi: In realtà lo staff di produzione fra le due serie era diverso. Tra quella di Gurren Lagan e Panty & Stocking , l'unico membro ad aver partecipato a entrambi i progetti sono stato io, ma io parlo solo dei miei episodi.

Gainax.fr: Poco tempo prima, è intervenuto nella realizzazione della 7a ending della serie Hanamaru Kindergarten, è stato per un desiderio dello studio oppure per una richiesta del regista, Seiji Mizushima ?
Osamu Kobayashi: Del regista: una richiesta di Seiji Mizushima. Non ha più cessato di congratularsi con me, dopo aver visto il mio lavoro su Gad Guard e poiché il musicista che ha curato l'ending (Narasaki) è un mio amico, ha finito per lasciarmela fare.

Gainax.fr: Quali sono state le fonti di ispirazioni? Avete avuto qualche difficoltà nello scrivere la sceneggiatura?
Osamu Kobayashi: Ho avuto grande libertà di movimento. Ascoltando la musica che era stata preparata vi ho trovato dei toni di Jazz e questo mi ha fatto pensare alla Francia ed ho voluto fare un omaggio a Godard. Mi sono ispirato da uno dei suoi film con Jean Paul Belmondo (ndr À bout de souffle, Fino all'Ultimo Respiro). In effetti ho proprio rifatto una delle scene del film, ma per evitare questioni di diritti, ho cambiato lo sfondo dei personaggi in modo che non siano necessariamente riconoscibili. Volevo ricordare il personaggio interpretato da Belmondò, senza che si potesse identificarlo chiaramente. Mi auguro che sia venuto fuori un vero omaggio a Godard, e non sia considerato una copia.

Gainax.fr : E' possibile scorgere un cane somigliate a quello visto in Paradise Kiss e Gad Guard.
Osamu Kobayashi : Esatto. Dovevamo anche inserire nella sigla i personaggi della serie Hanamaru Kindergarten. Così ho messo in scena un piccolo Anzu che suona il pianoforte con il gattino che la raggiunge alla fine. E 'carino. Per quanto riguarda la ragazza mi sono ispirato un po' a Snoopy e il gatto deriva semplicemente dal titolo del brano "Kuro Neko No Jazz". E' stata un'idea del regista quella di voler inserire un piccolo gatto, così l'ho fatto felice!

Hanamaru Kindergarten Seven Ending

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=6oKsH4mQ-qo[/youtube]

Gainax.fr: Considerando anche i precedenti lavori possiamo vedere un personalissimo e non convenzionale stile visivo. Ama realizzare i suoi lavori. Non vorrebbe realizzare un'opera totalmente sua ?

Osamu Kobayashi: Questo è ciò che desidero fare. Non c'è qualcuno in Francia che vuole realizzare un mio lavoro?

Gainax.fr: Non pensa che non adattarsi allo stile grafico originale di un'opera finisca per snaturare l'opera su cui va ad intervenire?
Osamu Kobayashi: In realtà, che si tratti di Panty & Stocking o della prossima serieGainaxin cui interverrò, sono stato sempre scelto proprio per "scuotere" lo stile artistico. Non mi è stato chiesto di adeguarmi a quanto è stato fatto per la serie, ma di muovermi per come sento io la serie. Capisco però cosa volete dire. Per questo motivo penso che il prossimo impegno su Dantalian n. Shoka sarà l'ultimo dove interferisco in questo modo nella produzione. Voglio davvero fare qualcosa da solo.

Gainax.fr: Può dirci che cosa realizzerà per l'episodio di Dantalian n. Shokache le è stato affidato?

Osamu Kobayashi: La storia non si svolgerà nel mondo abituale in cui saranno ambientate le avventure di questa serie. E' logico, dunque, che la grafica cambi e questa chiave particolare avrà un impatto molto importante. Attualmente, lavoro sull'e-conte e, rientrando in Giappone, avrò parecchio lavoro da fare.

Gainax.fr: Quali sono le opere, i manga, gli anime, i giochi che preferisce e quelli che l'hanno influenzata maggiormente?

Osamu Kobayashi: Ce ne sono molti ma volendo indicare qualcosa... il manga Cyborg 009, l'anime Conan il ragazzo del futuro ed il videogioco Grandia. Ma a proposito di quest'ultimo, non sono obbiettivo.

Osamu Kobayashi ha diretto nel 2007, per lo Studio 4°C il secondo film della serie Sweat Punch. Ve lo proponiamo:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=6gbDouJ4e5k[/youtube]


Fonte

http://www.animeclick.it/news/27912-osa ... sturbatore

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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » gio giu 14, 2012 9:00 am

Alors in questa prima intervista che potete trovare su Animeclick trattiamo del nuovo libro di Mario A Rumor, autore a suo tempo di The Art of Emotion. Il cinema d'animazione di Isao Takahata, e pubblicista, redattore capo e collaboratore della neonata rivista Man Ga) e di numerosi gruppi editoriali. soltanto del suo nuovo libro

Toei Animation. I primi passi del cinema animato giapponese

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http://www.animeclick.it/news/32200-toe ... giapponese

Mario Rumor mi ha anticipato che una serie di novita per la rivista Man Ga saranno disponibili nella prossima settimana e pertanto sono certo che avremo un'intervista alla sua redazione quanto prima.


“Toei Animation. I primi passi del cinema animato giapponese”
Editore Cartoon Club, 2012
200 pp., illustrazioni in b/n e a colori, € 20,00

Toei Animation è lo studio di animazione più famoso al mondo, anche ora che Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli hanno conquistato il pubblico internazionale con i loro capolavori. Agli occhi degli appassionati Toei è soprattutto il luogo da dove sono uscite centinaia di serie Tv animate popolarissime, da Candy Candy a Ken il guerriero da Ufo Robot Goldrake a Dragon Ball; è lo studio che per primo si è imposto come realtà commerciale su vasta scala conquistando un’intera generazione di spettatori agli inizi degli anni Ottanta. La parte della sua storia che si conosce meno è invece quella legata ai suoi inizi, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, e a quel formidabile periodo che generò una ventina di pellicole cinematografiche, dando avvio alla storia dell’animazione nipponica come noi oggi la intendiamo. Toei Animation. I primi passi del cinema animato giapponese è un excursus storico e critico che prende in esame il ventennio 1958-1978, con l’intento di raccontare i film, gli animatori e gli autori che hanno preso parte a una fase cruciale dell’industria cinematografica giapponese. Quella che si dovrebbe chiamare “l’infanzia del cinema animato giapponese” e che ha prodotto una generazione irripetibile di veterani e maestri conosciuti anche fuori dai confini nipponici (tra cui il più famoso è appunto Hayao Miyazaki). L’eco della quale è arrivata prima negli Stati Uniti alla fine degli anni Settanta, per poi propagarsi anche in Europa. Il volume è indirizzato agli appassionati, agli studiosi di cinema e al pubblico di nostalgici che ancora oggi, tra siti web e forum, si ritrovano a esaltare e ricordare i vecchi anime di una volta.

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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » dom dic 02, 2012 4:14 pm

Breve video dedicato a uno dei grandi autori del mondo dei manga nipponici Takehiko Inoue, autore di Slam Dunk, Vagabond, Real, uno dei maggiori autori di manga nipponici...




"Non c'è niente di più importante degli occhi. Ora che li ho disegnati questo personaggio è vivo". Realismo e intensità, questa la chiave per Takehiko Inoue, uno degli autori di manga più apprezzati in Giappone, dove sono un genere culto, e all'estero. Il suo "Slam dunk" storia di una squadra di basket di liceali, ha venduto 100mila copie solo in patria e lo ha consacrato maestro del genere.

"Noi non siamo come i pittori che devono rappresentare la bellezza nei quadri, noi dobbiamo avere una storia, un significato e anche divertire". Inoue è convinto che al centro delle sue tavole ci debbano essere sempre e solo i personaggi perché:

"Se sono vivi creano da soli la loro storia".

Una ricerca di realismo che l'artista interpreta, anche dal punto di vista tecnico, in modo del tutto personale.
"Io disegno col pennello. Penso che sia davvero raro per un autore di manga giapponesi. Mi dà più libertà".E nonostante il successo ammette che per ogni albo si agita come agli esordi."Prima di una scadenza ho un'ora, massimo due di sonno - afferma - ma se lo dico ho paura si possa pensare che gli autori di manga giapponesi sono pazzi.

Si tratta, guardando bene il video di un filmato estratto dalla serie dei documentari dedicati ai grandi mangaka e personalità della Decima Arte e della cultura giapponesi che vengono realizzati nel paese del Sol Levante e poi diffusi in rete da appassionati.

Ad Inoue ad un suo incontro con Eichiro Oda, autore di One Piece, un'altro insonne per il lavoro, sembra che nelle fasi finali della consegna di un lavoro dorma 3 ore al giorno, in occasione di una mostra del 2009 tenutasi al Ueno Royal Museum è dedicato lo speciale che trovate nelle pagine di Animeclick, creato da Mansex. Una bella intevista ricca di note ed immagini dove i due interrogandosi avicenda parlano dell'arte, dei loro personaggi, dei manga.

http://www.animeclick.it/news/26816-tak ... ta-parte-1

Per la mostra, Inoue realizzò oltre 140 opere originali seguendo lo stile pittorico Sumi-e uno stile che utilizza solo inchiostro nero, il sumi, in varie concentrazioni.

Spero piaccia.

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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » gio gen 10, 2013 9:35 pm

iuseppe Pollicelli ha firmato una bella recensione dedicata al volume scritto dal nostro amico Guido Tavassi: “Storia dell’Animazione Giapponese”, volume uscito presso l’editore Tunuè durante l’ultima Lucca Comics & Games 2012, vi offriamo la recensione, segnalataci da un nostro lettore, grazie ad un file dropbox.

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Guido Tavassi oggi avvocato in Napoli è da considerarsi uno dei fondatori del mondo del fansubber italiano e non solo.

L’incipit:

Non è vero che non esistono più gli eruditi, quegli studiosi che all’oggetto del loro interesse si dedicano con un fervore tali da generare opere immense e in un certo senso «folli», che aspirano a «dire tutto». Oggi, però, la frantumazione del sapere (fenomeno divenuto inarginabile con l’avvento della globalizzazione) produce eruditi in ambiti differenti da quelli della cultura classica e accademica: ambiti addirittura inediti, almeno fino a qualche decennio fa.

È sicuramente un’erudizione da cui si rischia di rimanere soggiogati quella che Guido Tavassi, avvocato 45enne di Pozzuoli, sfoggia nel suo imponente saggio Storia del cinema d’anima – zione giapponese. Autori, arte, industria, successo dal 1917 a oggi.


La messe strabiliante di informazioni che il volume contiene, e da cui emerge una conoscenza eccezionale non soltanto dell’animazione giapponese ma tout court della cultura e della storia nipponiche, non lascia dubbi sul fatto che ci si trovi dinnanzi a un «libro della vita», a un lavoro in cui confluiscono non solo gli studi e le passioni personali ma le riflessioni, i pensieri e persino le ossessioni di un’intera esistenza.

Impossibile tentare una sintesi anche solo approssimativa dei dati e delle osservazioni presenti nel libro: basti sapere che, se lo studioso più esigente potrà interessarsi ai dibattiti storiografici di cui il testo dà conto,come quello relativo alla genesi dell’animazione giapponese ( …..) …il semplice appassionato di anime – contrazione del vocabolo giapponese «animêshon», traslitterazione dell’inglese «animation» – avrà modo di approfondire la conoscenza di saghe, caratteri e artisti provenienti dal mondo della tv e popolari dappertutto: dal geniale animatore e fumettista Osamu Tezuka, soprannominato «il dio dei manga» (manga è il termine con cui in Giappone vengono chiamati i fumetti), a Go Nagai (papà di Mazinga, Goldrake e Jeeg), passando per star internazionali come il regista Hayao Miyazaki ( la cui affermazione è ricostruita in maniera molto attenta) e – per citare qualche personaggio – beniamini del pubblico quali Lupin III ( e le sue molte vite), Lady Oscar, One Piece, Saint Seiya, e Dragonball e Gundam.


Per il resto vi rimando al file Dropbox che potete scaricare dalle pagine del blog dove potete leggere anche un'anteprima ( formato issu) del Volume

http://www.gundamuniverse.it/blog/?p=7334

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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » ven gen 18, 2013 10:21 pm

E' partita da alcune settimane un'interessante progetto di Pod Cast dedicato al mondo dei Manga e degli Anime,

http://passioneanimemanga.blogspot.it/

Da seguire anche su Facebook

https://www.facebook.com/pages/Passione ... 7129760346

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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » lun mar 17, 2014 3:54 pm

Errore mio inserisco - anche se penso sia stata ampiamente già vista l'intervista video a Guido Tavassi autore di “Storia dell’Animazione Giapponese”, rilasciata nelle seettimane scorse al Napoli Urban Blog nell’ambito di una presentazione del suo volume presso la Galleria Pantesia, nella città partenopea.


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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » dom mag 10, 2015 2:30 pm

Maria Roberta Novielli ha presentato durante l'ultima edizione del Future Film Festival di Bologna, terminerà proprio oggi, il suo ultimo lavoro: Animerama: Storia dell'Animazione Giapponese, volume che riprende e organizza la sua esperienza pluridecennale in questo campo, specializzata in Cinema presso la Nihon University di Tokyo, l'autrice insegna discipline legate al cinema e alla letteratura giapponese, oltre che ai processi multimediali asiatici, presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, curatrice del sito AsiaMedia e organizza e dirige il Ca' Foscari Short Film Festival, ha già realizzato diverse monografie sul mondo giapponese e sul suo cinema, tralasciando volutamente il mondo dell'animazione per il quale riteneva necessario un'opera a se stante che ora ha completato chiudendo il cerchio della sua esperienza culturale.

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Centro della riflessione di questo volume è la specificità del modello giapponese, uno die pochi, se non l'unico, grande stato ad esser sfuggito alla colonizzazione Occidentale ed aver mantenuto una sua specificità storica e culturale ma, nello stesso tempo riuscendo ad assorbirne e filtrarne la cultura, soprattutto europea, rielaborandola in maniera autonoma ed a volte sorprendente.Senza lasciarsene omogeneizzare




"Nella storia mondiale dell'animazione il Giappone rappresenta inoltre un caso unico, per l'entità del suo successo produttivo e distributivo e, soprattutto, per il miracoloso (e tuttora inesplicabile) cocktail artistico che ha sotteso tale enorme successo. A partire dal pre-cinema fino a oggi, il volume ripercorre quindi lo sviluppo e le vicende dell'animazione giapponese, attraverso i suoi protagonisti, le logiche produttive, ma soprattutto nelle sue intersezioni con la cultura e la società nipponica di cui ha tradotto nel tempo ogni tensione e mutamento. «Al suo interno si delinea incisivamente il come, il quando e il valore di una produzione tutt'intera, in un modo che ci permette di ricomporre la frammentarietà precedente», spiega ancora Bendazzi. Accanto ai nomi più noti al pubblico italiano, scorrono i profili di artisti e sperimentatori che hanno contribuito a rendere questa storia unica e meravigliosa."

Dagli emakimono al mondo di Osamu Tezuka, al trionfo della cinematografia Toei, fino alla sperimentazione videoartistica dell'inizio di questo millennio ,passando per lo Studio Ghibli, il libro ricostruisce anche, con passione e zelo cinefilo, nomi e atività di autori poco noti oltre i confini dell'Impero del Sol Levante.

ANIMERAMA - STORIA DEL
CINEMA D’ANIMAZIONE
GIAPPONESE
Maria Roberta Novielli.
Marsilio, pp. 256,
€ 24

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Re: Interviste Ai Protagonisti: degli anime e dei manga...

Messaggioda Debris » mar nov 24, 2015 4:38 pm

“Ho sempre sognato di raccontare i mondi di manga, anime e cosplay a modo mio. E quale idea migliore del farlo coinvolgendo tutti i miei “miti”, creando un film da tutti i loro racconti? Con Animeland ho trovato il modo di poter contribuire a questi immaginari fantastici che hanno influenzato i ragazzi, per generazioni, da fine anni ’70 ad oggi!”

Francesco Chiatante - regista di Animeland


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Nella settimana scorsa si è tenuta all’interno del RomaFictionFest 2015 l’anteprima mondiale di “Animeland – Racconti tra manga, anime e cosplay“, il documentario creato da Francesco Chiatante sul mondo degli anime, manga e cosplay in Italia, davvero ben accolto dal pubblico.

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Gli staff di Animeclick e Neko Roma, presenti alla manifestazione, hanno potuto intervistare lo staff del documentario, compreso Simone Martino, autore delle musiche e Luca Raffaelli, uno dei nostri più importanti esperti del settore che ha partecipato alla realizzazione del documentario, ed il regista.








Tre anni di lavoro di assoluto interesse per tutti gli appassionati per il quale ci auguriamo che si trovi al più presto un distributore ufficiale.


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